Lo strato di cenere sotto il quale era sepolta la foresta è
datato a circa 298 milioni di anni fa, all'inizio del periodo geologico
chiamato Permiano. In quell’epoca Nord America ed Europa era fusi insieme e la
Cina e attuale Mongolia si trovavano dove oggi c'è l'Equatore. Le placche
continentali erano ancora in movimento le une verso le altro per formare il
supercontinente Pangea.
Molti alberi sono stati trovati così come erano caduti sotto
il peso delle ceneri, con i rami ancora completi di foglie: è la Pompei
vegetale, un'antica foresta di 300 milioni di anni fa, nel cuore della
Mongolia, che come la città vesuviana è stata sepolta da un'eruzione vulcanica.
La scoperta, annunciata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati
Uniti (Pnas), si deve a un gruppo internazionale coordinato da Jun Wang,
dell'Accademia Cinese delle Scienze.
Sono stati identificati sei gruppi di piante, tra cui
conifere e felci e una specie estinta di piccoli alberi chiamati noeggeratiali.
La foresta era costituita da piante più basse come le felci arboree, che
costituivano una sorta di primo livello della foresta, e da alberi molto alti,
fino a 24 metri di altezza, come la Sigillaria, un curioso albero ora estinto
dal fusto sottile e dalla chioma formata da pochi rami e un'antica conifera
anch'essa estinta chiamata Cordaites.
![Ricostruzione della Pompei vegetale (fonte: Jun Wang, immagine di Ren Yugao)](http://www.ansa.it/webimages/foto_large/2012/2/21/1329813948133_1.jpg)
Ricostruzione della Pompei vegetale (fonte: Jun Wang, immagine di Ren Yugao)
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