I ricercatori dell'Università' tedesca di Osnabruck coordinati
da Armen Mulkidjanian hanno dimostrato che la teoria di Charles Darwin è la più
vicina alla realtà. La vita si sarebbe sviluppata in piccoli stagni formati
dalla condensazione di vapori provenienti dal sottosuolo. Negli Oceani la
concentrazione di sostanze come potassio, fosfato, zinco e sodio, che
costituiscono gli 'ingredienti' fondamentali per la nascita della vita sarebbe
stata troppo bassa per permetterne la giusta combinazione. Mentre il giusto mix
di queste sostanze si sarebbe potuto formare più facilmente in piccole pozze di
acqua. Una prova a sostegno di questa teoria risiede nel fatto che i gas
provenienti dal sottosuolo ed emessi da fenomeni vulcanici hanno una concentrazione
di tali sostanze molto simile a quella presente ancora oggi nelle cellule
moderne, che dentro di loro porterebbero ancora il 'ricordo' dell'ambiente in
cui si sarebbero sviluppate le loro antenate. Charles Darwin lo aveva già
ipotizzato in una lettera indirizzata all'amico William Jackson Hooker, nella
quale parlava di un “piccolo stagno caldo” come possibile brodo primordiale in
cui si sarebbero formati i primi organismi viventi.
“In questo scenario - si legge nello studio - l'oceano
sarebbe stato invaso dalla vita solo in un secondo momento”, quando cioè le
cellule si sarebbero dotate di membrane meno permeabili e attrezzate con
particolari proteine capaci di funzionare come cancelli o vere e proprie pompe
per selezionare le sostanze da fare entrare all'interno, così da creare un
ambiente diverso da quello circostante.
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